Asset allocation: tutte uguali, tutte perdenti

La asset allocation azioni/obbligazioni è ancora il criterio al quale si ispira la gran parte delle GPM, delle Reti di Private Banking, delle Reti di promotori, e dei consulenti finanziari.

Si tratta di una vecchia tecnica degli anni Cinquanta, ispirata a concetti come media e varianza: è la strategia che gli americani chiamano 60/40, quella basata sui premi al rischio, quella che fa riferimento alla frontiera efficiente, quella di modellini matematici come il modello Black - Litterman, è una strategia di investimento vecchia di sessanta anni, che non ha mai prodotto valore. In realtà, si tratta di un modo di buttare soldi in un contenitore, che è sempre lo stesso a prescindere di ciò che accade nel mondo, e poi aspettare per anni che i mercati salgano. Il valore aggiunto del gestore che adotta queste tecniche di asset allocation è zero.

Per replicare a questo ultimo argomento, molti gestori propongo al Cliente i "ribilanciamenti" e le "correzioni tattiche". Purtroppo nessuno di loro è capace di spiegare perché si fanno due (o tre, o quattro) ribilanciamenti in un anno, e non ad esempio uno solo, oppure otto o dieci. Ancora più confusa è la giustificazione delle "correzioni tattiche": perché farle se il portafoglio è già ottimo, se è già quello che "nel lungo termine garantisce il migliore risultato"? E perché non farne di più? O di meno? E se poi la correzione tattica è vincente, perché allora non investire tutto il portafoglio in quel modo?

Ma guardiamo qualche dato, nella tabella qui sotto.

La tabella qui sopra raccoglie tutte le asset allocation di tutte le maggiori case di investimento americane a fine aprile 2016: è molto utile perché vi mostra come, in buona sostanza, tutti investano allo stesso modo. Fatto che spiega perché sui mercati, negli ultimi venti anni, è aumentata così tanto la correlazione ed anche perché, per un gestore competente, oggi, nel 2016, uno dei più grandi rischi è quello di evitare i danni che ha fatto e farà il cosiddetto "effetto gregge".

E' molto utile anche osservare il grafico qui sotto. Molti venditori, ed anche molti gestori, si aggrappano in modo disperato a questo grafico per dimostrare al Cliente che basta avere pazienza, e nel lungo termine si guadagna sempre. Questo grafico vi inganna, perché è stato costruito in modo tale da APPARIRE quello che dicono i venditori, ma la realtà è diversa: vediamo perché più in basso.

E' diversa perché se allunghiamo il periodo di osservazione i risultati non sono più questi. Il grafico, semplicemente, racconta, la storia dal 1975 ad oggi: e non quella dei prossimi 40 anni. Ma è diversa anche perché la lunghissima prospettiva schiaccia tutto, anche le informazioni che per voi investitori finali sono quelle più utili. E sono le seguenti:

  1. tutti questi modelli di asset allocation producono, in sostanza, lo stesso risultato: le differenze sono insignificanti, anche dopo 40 anni arriva sempre un momento in cui sono tutti uguali (lo vedete nel grafico); cosa che dimostra che il valore creato per chi investe, è lo stesso, cioè zero; questi portafogli sono saliti perché gli indici sono saliti, il gestore ha aggiunto zero
  2. dal 1999 al 2009, ovvero in un decennio, questi portafogli hanno reso zero; ed anche dal 2008 al 2013, in sei anni, questi portafogli hanno tutti reso zero
  3. per due volte, negli ultimi quindici anni, questi portafogli di asset allocation hanno perso il 35%
  4. dopo il 2009, il rendimento di questi portafogli è per intero spiegato da un fatto unico e non ripetibile, il clamoroso esercizio di politiche monetarie "non convenzionali" che ha salvato la vita all'industria dei Fondi Comuni: e con NON SI RIPETERA' mai più; investire in un portafoglio come questo equivale a scommettere che "le Banche Centrali inventeranno ancora qualcosa per salvare il mio portafoglio" (auguri!)

Volete investire in questo modo? Non sarà difficile trovare una Rete, un Private Banking oppure un consulente che vi servirà con un portafoglio costruito esattamente in questo modo, attraverso una GPM, con uno o più Fondi Comuni, oppure con un portafoglio di consulenza.

Se invece avete qualche dubbio, bene: non siete i soli, perché da almeno 30 anni gli investitori più attenti sono alla ricerca di soluzioni a rendimento assoluto, ovvero l'esatto OPPOSTO di questa asset allocation media/varianza. Quelli che hanno saputo individuare le soluzioni vincenti, negli ultimi decenni hanno fatto grandi risultati. Nei prossimi decenni, in un contesto molto più complicato, con gli indici che rendono zero o sotto zero, queste soluzioni a rendimento assoluto saranno le sole a dare un risultato positivo e stabile.