Petrolio: quando entrare?

La volatilità estrema del petrolio in queste ultime sedute è un segnale di assestamento? Sta formandosi un "fondo"? Un bottom? Non lo sappiamo, e di certo abbiamo sofferto per la nostra posizione LONG sulle materie prime nelle ultime settimane. E tuttavia la posizione LONG non ci preoccupa più di tanto: è vero che lo spazio di ribasso, ovvero il downside del petrolio, anche dai livelli attuali rimane ampio (chi parla di 20$ al barile, chi scrive di 10$ al barile) ma in ogni caso a noi quelle attuali sembrano valutazioni interessanti, e siamo disposti a mettere pazienza. Ricordiamo a noi e a voi che ci leggete che i movimenti del petrolio sono diversi dai movimenti sui mercati dei titoli, ribassi e rialzi si misurano a colpi di 10 dollari indipendentemente dai livelli di partenza: e quindi un recupero dei 60$, che pure sarebbe un aumento del 100% dai prezzi di oggi, resta ampiamente possibile anche in un orizzonte di breve termine.

Il problema che a noi pare più serio, al riguardo del petrolio, è l'impatto di un eventuale recupero sui mercati finanziari. Il ribasso del petrolio ha visto scendere anche i prezzi di Borsa, ma un recupero sarebbe necessariamente positivo? In un contesto di crescita debole, non potrebbe risultare deprimente? E sui rendimenti delle obbligazioni, quanto peserebbe un nuovo rischio di inflazione? E il dollaro USA, dovrebbe indebolirsi, vista la correlazione degli ultimi anni?

Mercati oggiValter Buffo