Il punto 2016 (parte 10): la diversificazione

La diversificazione è un mito, è un concetto di cui si abusa spesso e volentieri: le Reti se ne sono impadronite, per spingere i Clienti a investire su un "giardinetto" di Fondi Comuni il più sparpagliato possibile, spiegando al Cliente che è nel suo interesse non effettuare scommesse troppo concentrate. In questo modo, però, le Reti hanno riempito i portafogli delle cose più diverse, alcune delle quali di bassa qualità, altre del tutto inutili, perché proprio la "diversificazione" è stata utilizzata per togliere importanza alla scelta dei singoli investimenti e dei singoli strumenti. Dal 2007 in poi, però, i mercati hanno preso a muoversi tutti in sincrono, un fenomeno che poi gli operatori e la stampa hanno etichettato come "risk-on-risk-off", e questo comportamento ha privato di ogni utilità la diversificazione. O meglio, QUELLA diversificazione, così come è stata utilizzata dalle Reti di vendita e di private banking.

La diversificazione è ben altro che detenere un portafoglio spezzettato in tante piccole quote di Fondi Comuni: per funzionare, la diversificazione deve essere diversificazione dei RISCHI. Quindi, se tutte le Borse si muovono in scia di quella USA (ad esempio) sarà inutile avere in portafoglio Fondi Comuni che investe un po' di qua ed un po' di là dell'Atlantico, e magari poi un po' anche in Giappone. Investire non è il gioco del Risiko, e una diversificazione basata unicamente sulla cartina geografica, piuttosto che su una dettagliata analisi dei RISCHI, è solo un giochetto di marketing.

Nel 2016, ci aspettiamo però che la diversificazione torni ad essere un concetto importante: la chiusura della fase dei QE produrrà quanto meno una attenuazione del fenomeno di "risk-on-risk-off" e sarà proprio per questo possibile produrre valore per l'investitore lavorando sulle differenze nell'andamento dei settori di Borsa oppure dei diversi comparti del mercato obbligazionario. Noi di Recce'd ci stamo già lavorando da mesi, analizzando mercati e selezionando strumenti, e siamo pronti ad agire quando compariranno le opportunità.

Mercati oggiValter Buffo