Armageddon (ancora su gufi e ottimisti)

Ci è capitato di leggere oggi, in un commento ad un articolo di un sito di finanza, questo rabbioso appunto: “All of YOU ‘experts’ keep predicting a correction or financial ‘armageddon’ ... must be nice to earn a living predicting the obvious ... whenever and wherever it FINALLY does happen,” . In qualche occasione, a noi sono state rivolte critiche di questo contenuto (anche se più civili), ovvero del tipo che "a forza di insistere, prima o poi il crollo arriverà". Per ciò che riguarda Recce'd, un commento di questo tipo è del tutto fuori luogo: non ci affidiamo né mai ci affideremo alla legge dei grandi numeri, e non pensiamo che il punto sia che "prima o poi" ci dovrà essere un crash finanziario. I nostri argomenti si basano sempre su dati solidi (hard data) e su modelli finanziari di tipo matematico: la nostra non è una posizione politica, o peggio filosofica, bensì un attento studio di mercati e strategie che serve a farvi guadagnare di più dai vostri investimenti, con una assunzione di rischi moderata ed in linea con le vostre aspettative. Certo, da noi non ascolterete mai ovvietà: non saremo noi a raccontarvi ad esempio che in Eurozona c'è la ripresa quando non c'è, e neppure se lo dice Draghi. Quindi  se oggi noi di Recced' parliamo di bolla finanziaria, la ragione non è politica oppure filosofica: sono i mercati che ce lo dicono, proponendoci ogni giorno prezzi estremi, indicatori di valutazione senza precedenti storici, e anomalie di comportamento dei prezzi che non si registrarono neppure dopo il 1929. Parlando di bolla, qualcuno vi dirà che l'importante è scendere dal treno un minuto prima dello schianto: a nostro giudizio, quella è una grande sciocchezza, perché quando siamo dentro una bolla finanziaria “nobody knows nothin’ and that the blowup will always occur just when enough people have caught on to a theme and there’s no one left on the other side of the seesaw.”.