Perché conviene e converrà investire contro questo consenso (parte 4)

Abbiamo già pubblicato tre Posts con il medesimo titolo (18 e 20 agosto, e poi 22 ottobre): oggi vogliamo fornire un esempio concreto, pratico e veloce: sapete quale è la media delle previsioni per l'indice S&P 500 nel 2016 secondo gli strategisti delle banche globali di investimento? E' un rialzo, del 10%, come ci ha raccontato nel weekend la rivista USA Barron's. Volete sapere quale era la previsione per l'anno che sta per finire, il 2015? Sempre al rialzo, e sempre del 10%. Dove siamo, invece: ad oggi sotto zero, in negativo dal primo giorno di gennaio. Non abbiamo alcun timore ad affermare che queste previsioni sono fatte per suscitare, o quanto meno mantenere elevato, l'interesse della BUY SIDE, ovvero dei gestori di Fondi Comuni, verso i titoli azionari che queste banche di investimento negoziano guadagnando sulle transazioni. Lo possiamo dimostrare con il grafico qui sotto: negli ultimi 15 anni, non trovate una sola previsione negativa, e tutte le previsioni oscillano tra il +5% ed il +20% di rialzo, con pochissime eccezioni (colonne blu), mentre gli anni negativi sono stati 6 su 12 tra il 2000 ed il 2011 (poi è arrivato il QE ad alterare i mercati). Il "consenso" tradotto in pratica vuole dire essere sempre ottimisti, sempre aggressivi, per "mettere in mostra la merce": non è partendo da questo consenso che si può operare in modo vincente sui mercati finanziari.

Mercati oggiValter Buffo