Visco, le banche, ed il risparmiatore in Italia

Da lunedì a venerdì scorsi, i nostri Clienti hanno letto i nostri commenti in The Morning Brief sulle banche in Italia, sulla questione dei NPL, la BCE, la Unione Europea, e da ultimo anche sulla vicenda Visco.

Tutte questioni intrecciate fra loro e tutte questioni che sono alla base della nostra posizione attuale dei portafogli modello sul settore banche (non solo in Italia).

Restringendo per ora il campo alla sola vicenda Visco, abbiamo spiegato ai Clienti perché pensiamo che con questo modo di affrontare il problema della Vigilanza (che pure esiste ed è serio) si vuole NON modificare, bensì CONSERVARE gli equilibri dai quali è scaturita una PERDITA quantificata in 100 miliardi per la collettività.

Riprendiamo qui una parte di un articolo di Ezio Mauro per La Repubblica di oggi sul tema:

Ma se si considera che questa miopia viene da lontano, anche prima di Visco, nasce una domanda obbligatoria: dov'era la politica nel frattempo, che cosa capiva e che cosa faceva? Soprattutto, l'interrogativo è se la politica era dalla parte dei cittadini e dunque dell'interesse generale o piuttosto se era coinvolta negli ingranaggi più bassi che hanno rallentato e deviato il corretto procedere del mercato bancario: con una commistione insieme provinciale e onnipotente, che considerava il credito come un prolungamento della politica con altri mezzi, impropri ma utili a creare consorterie, consolidare confraternite, insediare nomenklature locali. Comperando consenso e potere, e inseguendo il conflitto d'interessi certificato dallo slogan "abbiamo una banca", piuttosto che la cornice di garanzia costruita con l'obiettivo di poter dire "abbiamo una regola".

Se si apre il libro delle responsabilità - in ritardo, con tutti i buoi già scappati e nutriti da un buon pascolo abusivo nel prato dei risparmiatori - il rendiconto deve essere dunque a 360 gradi e ogni soggetto politico e istituzionale della lunga stagione della crisi deve rispondere. A partire dalla Banca centrale, certamente, ma anche da chi ha avuto in questi anni responsabilità di governo e di indirizzo.

Ci lascia molto amareggiati poi il fatto che, in questo dibattito, non c'è neppure un piccolo spazio per i risparmiatori vessati, schiacciati da decenni da un grave, diffuso, costoso ed inefficiente conflitto di interesse, legato ai Fondi Comuni di Investimento ed ai promotori finanziari.

Se ne discuterà in pubblico solo tra venti anni? Oppure solo dopo che sarà successo qualche disastro? Come dice Ezio Mauro "con tutti i buoi già scappati e nutriti da un buon pascolo abusivo nel prato dei risparmiatori "?

Mercati oggiValter Buffo