Crisi dei fondi hedge (parte 3): la de-correlazione

Chiunque abbia qualche anno di esperienza nel settore del risparmio gestito ricorda che la chiave di vendita degli alternativi era proprio questa: "si tratta di Fondi de-correlati dai maggiori indici". In un contesto fatto di strategie di portafoglio tradizionali di asset allocation, di media e di varianza, la de-correlazione avrebbe avuto un valore elevatissimo proprio perché "nei momenti in cui tutto scende questi Fondi salgono o scendono meno". L'idea è accattivante, peccato però che poi i fatti non la abbiano confermata.

In effetti, una strategia di investimento, per meritarsi l'etichetta di "alternativa", dovrebbe essere, nella sua struttura, nel suo metodo e nella sua disciplina, costruita sulla base di concetti alternativi a quelli tradizionali, della asset allocation, della MPT, del "consenso".

Ragioni diverse, che analizzeremo in una sede diversa ma che in generale derivano da vincoli imposti da alcuni Investitori Istituzionali, hanno però portato l'intera industria degli hedge funds a investire in modo sempre meno "alternativo" e sempre più tradizionale, ovvero a benchmark. Il fenomeno è molto evidente dopo la Grande Crisi 2007-2008, e nel grafico qui sotto vedete che la correlazione tra indice dei fondi hedge e Indice HFR aveva toccato lo 0,9 già nel 2013, tre anni fa.

Dati come questi ci dicono che gli alternativi non sono più "alternativi" e neppure "de-correlati". Inutile quindi andare a cercare altrove le ragioni della loro crisi: sono, semplicemente, prodotti che in molti casi non forniscono al Cliente che investe quello che al Cliente era stato prospettato.

Questo non vuole dire che il Cliente investitore oggi non cerca più la de-correlazione oppure le strategie alternative: semplicemente, non crede più nei fondi hedge.


Mercati oggiValter Buffo