Senza la ferma decisione di riformare l'intero sistema

In tre Post (20 maggio, 9 e 13 luglio) abbiamo affrontato il tema del dominio oligopolistico di poche "banche globali" nel settore dei servizi per il risparmio con particolare attenzione ai costi, ai rischi e spesso ai danni che questa situazione crea per noi investitori finali. In una prospettiva molto più ampia, ha toccato questo tema anche la massima autorità della Chiesa Cattolica. Tra i moltissimi temi affrontati dall'Enciclica pubblicata ieri (Laudato Sì), si trova anche un accenno alla finanza, che riportiamo qui sotto:

"Il salvataggio a ogni costo delle banche, facendo pagare il prezzo alla popolazione, senza la ferma decisione di rivedere e riformare l'intero sistema, riafferma un dominio assoluto della finanza che non ha futuro e che potrà solo generare nuove crisi dopo una lunga, costosa e apparente cura".

I consulenti che hanno collaborato con Papa Francesco alla stesura di questo importante documento (in cui auspica un profondo cambiamento nell'ordine economico, un tema che va molto al di là dei nostri scopi) hanno con molta efficacia scelto i termini "ad ogni costo", "dominio assoluto", "nuove crisi". Chiamate in causa qui ci sono, prima ancora delle banche globali, le Banche Centrali. Una riflessione sicuramente a lungo meditata e accuratamente espressa, che ci pare utile segnalare visto che gli interessi del pubblico, e quindi di noi investitori, sono pesantemente coinvolti in questa vicenda, che è ben lontana dall'approdo finale. Ci si deve aggrappare alla speranza che, se si dovessero verificare le "nuove crisi" di cui parla il Papa, gli individui responsabili di scelte dannose vengano chiamati a pagare (come capita ad ognuno di noi nella vita reale).