I rendimenti "di lungo periodo"

Notizie di stampa con confermano, anche di recente, che i grandi investitori istituzionali continuano ad adottare obiettivi di rendimento nell'ordine dell'8% medio annuo per i loro attivi finanziari.

Da questo fatto deriva "rischio sistemico" perché proprio da quei rendimenti dipenderà la copertura delle passività di assicurazioni e fondi pensione. Come si vede nel grafico sotto, ipotesi diverse sui rendimenti medi di lungo periodo producono drammatiche differenze di risultato.

Da questo fatto si ricava anche che l'industria è rigida e non sa adattarsi al cambiamento, ovvero ad un contesto di mercato che, negli ultimi quindi anni, si è profondamente modificato (come è stato scritto in numerose occasioni).

Gli investitori istituzionali continuano ad adottare politiche di portafoglio convenzionali, basate sulle asset allocations ​per classi di attività e su una qualche versione abbellita del classico rischio/rendimento di Markowitz, senza prendere atto che l'evidenza ha del tutto invalidato quei modelli. Ma, come risulta dalla tabella di pagina 29 di una recente ricerca di Research Affiliates,​ un generico portafoglio 60/40 ha reso per l'investitore USA meno del 4% annuo nel decennio 2001-2010: il dato più basso dagli anni Trenta.

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